sabato 15 dicembre 2012

Sogni, aspirazioni e rompicoglioni da sparare a vista.


Questo è il mio primo post, avendo orora "creato" il mio blog e, ovviamente, non potevo non iniziare con uno sfogo.
Uno sfogo sentito, necessario, uno di quelli che sono dettati dalla necessità di voler sì gettare benzina sul fuoco, ma anche per poter almeno esternare quanto si sente nell'animo e che devi trattenere perché chi vive attorno a te non capirebbe, purtroppo.
Il presupposto da cui partire è uno solo. Nella mia vita ho sempre cercato di seguire e raggiungere i miei sogni.
Quando invece si tratta di aspirazioni, il concetto è un po' diverso, ossia, considero queste ultime come dei piccoli sogni in miniatura, che lasciano il tempo che trovano e come tali, una volta raggiunti, si parte subito alla ricerca dei prossimo desiderio, perché, almeno nel mio caso, il piacere è dato dal viaggio intrapreso per arrivare alla meta, e quando ci si arriva, mi sento appagata, beninteso, ma ho subito voglia di raggiungere di nuovo quello stato di perenne tensione emotiva che mi scatena il voler ottenere qualcosa di nuovo.
Al contrario, i miei sogni, sono tre, due dei quali a pari merito ed essi per me sono dei sogni “per i quali vale la pena vivere e morire”, così come scrisse Jack London nel mio romanzo preferito.
Elenchiamoli, dunque: diventare medico (specializzandomi in medicina legale), diventare scrittrice e, alla vecchiaia, aprire una libreria.
Sì, voglio diventare un dottore, vivo e mi nutro di emozioni per mezzo di parole e amo leggere fino allo spasmo, magari passando notti insonni, problemi?
Allora non venitemi a dire, voi inetti che non conoscete nemmeno uno dei miei piccoli recessi di spirito, che io sono una “scribacchina di cazzate” e anche “una vergogna per tutti gli universitari seri”.
Sono una fanwriter, per ora, ma punto in alto, molto in alto.
Non accetto commenti di sorta da bastardi che, alla mia età, dovrebbero già essere al terzo anno ed hanno iniziato l'università ora, urlando a squarciagola “magari si scopa”, quando hanno la ragazza a casa che, ingenuamente e soprattutto perché credono sempre nel bene di tutti, anche dei pezzi di merda di tale risma, li aspetta.
No, non l'accetto.
Specie se questa ragazza troppo di cuore è mia sorella.
Chiamatemi stronza, bastarda, arrogante, boriosa, snob, come volete, ma io dico soltanto che sono una che ha capito cosa vuole dalla sua vita e che lotterà fino all'ultimo per ciò in cui crede.
Una cosa che ho capito, nella mia intolleranza e misantropia, è che non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno e che ho i mezzi necessari per raggiungere le stelle fulgenti che sono i miei sogni e sapete perché lo so?
Perché quando si tratta dei miei sogni, il mio animo si infiamma e il cuore prende nuove energie, tratte anche dalla volontà tenace di non volermi arrendere, mai.
E anche da questi “detrattori” del cazzo che, sparando a zero sulla mia vita, si permettono il lusso di parlare.
Non agisco solo perché li farei finire in ospedale e questo non posso permettermelo.
Gente avvisata, gente mezza salvata, con me non si scherza!







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