domenica 1 dicembre 2013

Cento cose che nessuno sa di me. Parte uno di cinque.

In un momento di follia contagiosa, voglio fare anche io questo giochino forse stupido, forse noioso, ma assolutamente veritiero, per quanto mi riguarda.
Certo è che non sarà facile per me trovare cento affermazioni forse così poco note di me, ma ci provo.

#1 Sono nata con ventidue giorni di ritardo. Mi feci le ferie, come si suol dire ed ero sull'orlo di nascere, ma morta perché i valori nutritivi erano in calo e il parto non si induceva. Sono figlia della scienza e di coloro che hanno inventato il parto pilotato.

#2 Nacqui con gli occhi verdi, come quelli di mia madre, e avevo i capelli neri. Dopo nemmeno dodici ore, i miei occhi divennero nocciola con delle sfumature di verde, come quelli di mio padre. Mia madre, vedendomi la sera, chiese e pretese delle analisi perché "questa non è mia figlia". Ero l'unica bambina dell'ospedale nata in quel giorno, ma vabbè. Il gruppo sanguigno però coincideva. Le è stato spiegato che il colore degli occhi, a meno che non sia molto definito (azzurro, marrone scuro), nei bambini alla nascita è soggetto a variazione e col tempo sarei ritornata al mio colore di nascita. Così è stato. Dopo ventidue anni sono quasi tornata a riavere gli occhi verdi, come quando ero nata. Il pigmento castano si sta progressivamente riducendo; ora infatti è solo vicino alla pupilla.

#3 Avevo il complesso di invidia verso mia madre. A partire dai capelli. Li volevo biondi come i suoi e poi mi innervosivo spesso quando mi diceva che alla mia età (a partire dai quattordici anni) era piena di spasimanti. Non ci credevo, ma poi ho avuto la conferma da mio padre. E io mi facevo un sacco di complessi perché non piacevo a nessuno, mi reputavo tremendamente brutta. Sinceramente non ho mai capito cosa ci trovassero in lei, perché non è proprio il mio tipo di donna, esteticamente e caratterialmente. Oggi ho smesso con queste seghe mentali, e mi piaccio così come sono. Anche se sono alta un po' più di un Hobbit della Contea, va benissimo così.

#4 Sto diventando ramata, senza tinture o altro. E ne sono felice perché mio nonno aveva i capelli rossi. Si tratta di un'altra parte di lui che ci lega, oltre alle cose che mi ha insegnato.

#5 Ho vissuto la fase "innamorata dei musicisti", ma in modo del tutto innocente, nel senso che credevo nell'amore e che un giorno avrei sposato un musicista.
Da piccola si trattava del mio padrino, che ha una voce bellissima e mi ha insegnato a cantare, poi sono passata a Slash dei Guns N'Roses e a Oliver Sykes, il vocalist dei Bring Me The Horizon, di cui voglio dire una cosa: quando canta fa delle espressioni, come se facesse l'amore col canto; è... davvero bello.
Ancora oggi li trovo molto belli (il mio padrino in primis, lo adoro), ma non ho mai fatto come le fan di certi "artisti" di oggi che immaginano di sc*pare i loro "idoli" coi poster o di far loro certi "servizietti". No, fortunatamente non ero così. E non lo sono oggi.
Però posso dire che i musicisti esercitano su di me un fascino particolare, anche oggi, nella realtà, ma questa è un'altra storia.

#6 Odio i romanzi d'amore. Tutti i rosa, i romances, i chick-lit, quelli strappalacrime, pieni di struggimento e col lieto fine ovvio, banale e scontato. Idem per i film. Odio Titanic, Via col vento, e tutti gli altri. Al massimo mi concedo Bridget Jones perché è leggero e ironico a modo suo.
Se qualcuno mi invita o cerca di costringermi a vedere un film o leggere un libro che parla d'amore, lo sbrano.

#7 Penso che il numero sette sia il mio numero "fortunato", la somma della mia data di nascita dà proprio questa cifra. E poi io sono un'amante dei numeri dispari e delle figure legate a questo numero, a partire dai sette samurai.

#8 Non ricordo mai i numeri di telefono e ho ancora una rubrica cartacea.

#9 Ho iniziato a leggere spedita a un anno e a scrivere a un anno e mezzo. A tre anni ho iniziato a studiare a casa inglese e francese oltre all'italiano.

#10 Il mio padrino mi ha regalato la sua Gibson Les Paul, ma non so suonare, per mancanza di tempo non ho ancora iniziato ad applicarmi a suonare. E dire che lo vorrei così tanto.

#11 Amo da morire tradurre qualsiasi cosa mi capiti sotto tiro se è in una delle lingue che conosco. Mi piace vedere i film in lingua originale e aborro i sottotitoli. Infatti spesso vedo film o altro da sola, perché le persone vicine a me sono delle chiaviche nelle lingue.

#12 Da quando ho tredici anni ho in testa l'idea di fare il medico legale. E ancora oggi sono di questo avviso.

#13 Voglio studiare il greco antico (mi sento un'impedita conoscendo solo il latino) e il giapponese.

#14 Sono una fanatica dell'etimologia.

#15 Non credo di volere figli e infatti ho promesso a me stessa di dare i nomi che mi piacciono ai miei figli di carta, ovvero i miei personaggi, nel romanzo che voglio scrivere e pubblicare: Layla, Galadriel, Raffaele, Davide.

#16 Quando mi arrabbio bestemmio come non so cosa e in più lingue.

#17 Non conosco il mio dialetto (e le poche parole che so sono un fritto misto di più dialetti, la maggior parte delle parole me le invento) e quando cerco di parlare con i pazienti anziani in reparto non capisco quasi un ciufolo di quello che mi dicono.

#18 Se fosse per me starei sempre con la musica nelle orecchie e a cantare. Amo cantare con tutta me stessa.

#19 Mi piace cucinare, sono una buona forchetta, ma mangio molto poco.

#20 Sono ipocondriaca, ma ho saputo diagnosticarmi due "patologie", da sola, analizzandomi obiettivamente sintomi e segni.

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