giovedì 3 luglio 2014

Cento cose che nessuno sa di me. Parte cinque di cinque.

Abbiamo terminato, su!
Spero di non aver annoiato, o, peggio, di aver ripetuto delle cose.
So bene di essere noiosa e di avere una vita altrettanto noiosa, ma chissenefrega, ho dei modi salutari per divertirmi.

#81 Spesso faccio dei rimandi molto colti (di qualsiasi arte) e la maggior parte delle volte nessuno capisce per cui rotolano le balle di fieno e me ne compiaccio sotto sotto.

#82 Amo molto le maglie da uomo, quelle larghe, in cui posso entrare due o tre volte, come se fossi avvolta da un tendone, in estate a casa indosso sempre quelle coi pantaloncini.

#83 Avendo il piede piccolissimo (34/35) vado a far spese nei negozi dei bambini e posso indossare scarpe davvero carine perché penso che quelle dei bimbi siano più belle.

#84 Quando mi ci metto sono un autentico scaricatore di porto, ma non, je ne regrette rien.

#85 Quando una persona mi fa un torto, non voglio che un membro della mia famiglia abbia a che fare con questa persona perché sarei capace di sfancularla. Certo, è una bambinata, però mi rendo conto che è uno dei tanti modi con cui metto alla prova le persone.

#86 Se faccio auguri e/o maledizioni a qualcuno... alla fine capitano, così come le dico. Sono un'autentica gufa.

#87 Vorrei frequentare un corso di canto lirico.

#88 Odio la mia voce registrata, diventa stridula e odiosamente metallica.

#89 Se inizio a ridere per un motivo o per un altro, posso stare anche dieci minuti (e più) buoni a ridere di pancia, forte e trattenendomi lo stomaco.

#90 Mi piace pestare le crepe sulle mattonelle e per strada.

#91 Il peccato capitale che sento più affine a me è l'ira.

#92 Uso la penna come una spada per vendicarmi con ironia, sarcasmo e altro ancora, visto che non posso alzare le mani come vorrei.

#93 Amo portare le unghie delle mani lunghe, ma le curo.

#94 Ho scoperto di adorare i vestiti al ginocchio, prima non li indossavo perché avevo un brutto rapporto col mio corpo.

#95 Scrivo sui libri che compro e che mi regalano in calce nome e cognome, assieme alla data di acquisto (con il mese a lettere), aggiungendo magari l'avvenimento della giornata perché così imprimo maggiormente il ricordo del libro.

#96 In borsa ho sempre la (anche le) moleskine assieme a un libro.

#97 Alle volte, siccome vivo fin troppo i libri che leggo, metto la foderina come quelli per la scuola.

#98 Mi sta molto, molto simpatico Yotobi; è una fonte di ispirazione per me come youtuber.

#99 Non amo le dimostrazioni di affetto e amore in pubblico, le trovo delle pagliacciate.

#100 Non credo che mi sposerò e che avrò dei figli.

#89

#90

sabato 28 giugno 2014

Cretinate varie ed eventuali.

Forse lo avrete già notato, ma ho aperto un canale YouTube, in cui parlerò non solo di libri, ma anche di tante altre cose, come anche piccoli sfoghi, passioni e tanto altro.
Vi lascio il link e spero possiate divertire.

https://www.youtube.com/channel/UCS8u8DM-UsheNXBl0Xg6tIw

lunedì 19 maggio 2014

Cento cose che nessuno sa di me. Parte quattro di cinque.

Dopo tanto tempo proseguo con la carrellate di cose (di cui non frega a nessuno) su di me.

#61 Sebbene io senta sempre freddo, cammino scalza, anche in inverno. Odio le scarpe.

#62 Non appena torno a casa, tolgo il reggiseno, mi dà fastidio.

#63 Per un attimo avevo pensato di cancellarmi da EFP perché era iscritta anche la nuova tipa del mio ex (che lo aveva messo come autore preferito), quella che lo aveva irretito facendogli di punto in bianco dimenticare la sottoscritta, ma che già gli rompeva i coglioni quando stavamo assieme. Non l'ho più fatto perché sarebbe stato come ammettere la mia sconfitta e invece io ho ancora tanto da dare e da dimostrare.

#64 Non amo particolarmente i profumi femminili, quanto quelli maschili.

#65 Se qualcuno dorme accanto a me o in camera con me mi piace ascoltare il suono e il respiro della persona. E controllo se respira bene o meno.

#66 Non amo prestare i miei libri, preferisco regalarli acquistandoli.

#67 Solo tre persone, per me molto importanti, hanno ricevuto un libro mio, proprio mio.

#68 Collegandomi a quello di su, in realtà, sarebbero dovute essere quattro persone, ma siccome la mia copia de "Il profeta" di Gibran non è vissuta, ma peggio, tutta sbrindellata e rovinata, non me la sono sentita di regalare quello "scempio" così rovinato.

#69 Ho scritto su un foglio una lista di medici che sono stati e sono anche scrittori, sono dei "modelli" che mi dicono che se ce l'hanno fatta loro, posso farcela anche io.

#70 Sono sessualmente attratta dalla mente di Philip Roth e penso che se fosse più giovane o io più cresciuta... "non voglio dire niente, ma il niente parla più di me".

#71 Ho sempre avuto dei complessi notevoli riguardo il mio fisico ed è da poco che mi piaccio molto di più rispetto a prima.

#72 Quando piove, anche se sono una freddolosa a livello patologico, apro le imposte e ascolto il suono/rumore della pioggia; mi piace da impazzire.

#73 Mi piacerebbe dedicarmi alla fotografia, un giorno.

#74 Ho le mani bucate se si tratta di acquistare libri.

#75 Ho imparato ad apprezzare i gatti da poco, dopo aver conosciuto quella che ora è la mia migliore amica.

#76 Non so cucire, so rammendare gli strappi e imbastire qualcosa, ma nulla di più.

#77 Odio i tappeti.

#78 Odio i centrini, quelle tovaglie fatte all'uncinetto/punto a croce/rintaglio ecc ecc. Mia madre voleva che imparassi a fare queste cose, ma non fanno per me.

#79 Quando si parla dei miei occhi, sono molto vanitosa e mi piacciono tantissimo...

#80 ... Al punto tale che, sebbene sia miope, non metto gli occhiali quando vado in giro.

venerdì 25 aprile 2014

Am I too far from heaven?

Ho appena terminato di chiacchierare via Skype con una mia carissima amica, che, abitando lontana, non vedo da un bel po', mettendoci a parlare delle cose più disparate: gli studi (siamo colleghe), questioni sentimentali (nulla di nuovo sul fronte occidentale e orientale... ehm, diciamo, credo), famiglia e anche la musica.
A parte il mio migliore amico che è un amante del rock e di tutti i sottogeneri possibili e immaginabili del rock stesso (e altro ancora), la più "rockettara" o "metallara" tra i miei colleghi (che sono amici ancor prima di colleghi) e tra le persone a me vicine, sono io, se escludo un poco mio padre e il mio padrino, quindi spesso consiglio a chi voglio bene qualcosa.
Con questa ragazza mi sono azzardata con i Dream Theater (che mi accompagnano sin da quando ero una mocciosa) e i Trivium.
Ho conseguito una "vittoria a metà", coi Dream.
Assieme ai Guns n'Roses, i Blind Guardian e i Pink Floyd sono una delle band che ascolto sin da piccina grazie a mio padre (basti pensare che io dormivo solo ed esclusivamente se ascoltavo Sweet child o'mine) e mi fa sorridere che alla mia amica ora piacciono e la ispirano anche quando scrive.
Ispirano anche me; non per nulla il titolo è una ripresa di un loro brano che amo come non so cosa.
Tanto per cambiare, sono sempre canzoni nelle quali io ci leggo rimandi, concetti filosofici, interrogativi esistenziali che mi pongo.
Grazie a questa conversazione virtuale, oggi sono un poco allegra, e ho iniziato a meditare sul mio ultimo blocco con conseguente crisi e sindrome da pagina bianca.
Ne sono uscita con la musica, grazie ai Periphery, per l'esattezza.
Li ho scoperti per puro caso (assolutamente e davvero per caso) ed è stato amore alla prima canzone che ho ascoltato, Make total destroy.
Sono andata letteralmente in trip per la voce di Spencer Sotelo (santo cielo, è un qualcosa di incredibilmente potente... meglio, correggiamoci, è da orgasmo!), il ritornello mi ha fatto accapponare la pelle e intanto mi lasciavo coinvolgere anche dalla musica e dalle parole.
La canzone che però mi ha fatto sbloccare fu Erised, che oggi rientra tra le mie canzoni preferite in assoluto (lista in costante crescita, sia chiaro).
Rappresentava, leggendo io tra le righe, una bella rappresentanza di quello che io ero in quel momento: depressa.
Depressa allo stato patologico, in preda a incubi, allucinazioni e altro.
Una parte del brano dice: "Stuck down in the bottom of your cylindrical state of mind".
Mi sentivo esattamente così e, in aggiunta:


"All like to live with sedative under the skin.
Bury it, carry the cure".


Ero arrivata a contemplare l'idea di andare da uno psicologo per farmi prescrivere qualcosa.
Ma non l'ho fatto.
Posso dire anche grazie alla musica se ora scrivo con slancio e passione.
Stamattina, svegliandomi presto, usando la riproduzione casuale, ho riscoperto una perla che avevo nella playlist: The Odyssey dei Symphony X: circa venticinque minuti di estasi per le mie orecchie, la stessa che ho quando ascolto Octavarium, giusto per fare un esempio.
Insomma, credo che oggi possa essere classificata come una di quelle giornate da musica in testa e di creatività e va benissimo, perdiana, me ne rallegro.









domenica 20 aprile 2014

Un piccolo bilancio sulla mia presenza su EFP.

Torno dopo tantissimo tempo sul blog, e la giustificazione che do, per dirla alla Benigni "sapesse quante me n'è successe!".
Tempo fa ho cancellato alcune storie dal sito in cui pubblico, EFP, e ho iniziato a pensare e a riflettere su cosa mi è capitato e come sono cambiata io da quando mi sono avvicinata per puro caso al sito stesso.
Volevo cancellare anche gli haiku che avevo scritto pensando a quello che ormai è il mio ex e ispirata da lui stesso.
No, un momento.
L'estate scorsa volevo cancellarmi proprio io dal sito perché avevo scoperto che la tizia che lo aveva "irretito" (mah, diciamo così perché la faccenda è ben più complessa e articolata di così) era presente anche lei e aveva lui come autore preferito.
Adam Kadmon o il Soldato d'Inverno potrebbero dire: "una coincidenza? Io non credo", ma è un'altra storia.
Volevo semplicemente sparire, annullare tutto ciò che avevo costruito, ciò che avevo scritto perché dissi "maledetta me, e maledetto il giorno in cui mi iscrissi a EFP perché così non l'avrei mai conosciuto!". Lo pensai davvero, e non una volta, tante.
Nell'oscura catrame in cui ero annegata avevo solo pensieri negativi in testa.
Lo dico perché altrimenti non avrei perso undici chili in un mese mangiando solo quando mia madre mi faceva ingurgitare a forza un boccone.
Però, poi, vidi la luce, se è il caso di dire così.
Il mio cellulare era diventato un centralino sin dal momento in cui la bomba atomica dei sentimenti negativi era scoppiata nel mio animo.
Tre persone che erano diventate per me care, sparse al Nord, al Centro e al Sud Italia, non avendo le finanze per venirmi a trovare, mi stettero vicina ogni giorno, facendomi sfogare, ascoltando i miei piagnistei, il mio dolore e incitandomi a non mollare, andare avanti, a non lasciarmi andare e soprattutto non fare cazzate.
Queste persone le ho conosciute scrivendo.
Dejà-vu?
Forse.
La mia docente di farmacologia, quando spiegò i farmaci antidepressivi (ero particolarmente attenta perché mi sentivo addosso i sintomi della depressione e la diagnosi fattami non era sbagliata, anzi), disse che l'affetto e l'amore delle persone care, anche se fisicamente lontane, possono essere il miglior rimedio, il farmaco naturale e perfetto, altro che gli psicofarmaci.
Non un placebo, ma una vera e propria cura.
Posso dire che nel mio caso è stato ed è tuttora così.
Io non ho mai chiesto aiuto alla gente, ma queste tre persone, se ne sono fregate del mio volere, e mi hanno aiutata, nolente o volente.
Hanno saputo trattare con la parte più infantile di me, quella che batte i piedi a terra e si impunta come una che ha ragione pur avendo torto marcio, che lo sa, ma che nel dolore pensa che tanto non ha importanza.
Sono persone che ho conosciuto e con le quali passerò le vacanze estive.
Ci stiamo già organizzando. Vogliamo stare vicini e goderci la nostra amicizia com'è giusto che sia.
Ho ripreso a scrivere, per vanità personale non ho cancellato quegli haiku d'amore perché li reputo tra i migliori che io abbia mai scritto, mi sento più consapevole e "capace" di quello che scrivo (posso sempre migliorare e lo farò, ma sento che un piccolo briciolo di talento è presente in me), ho mandato a fare in culo chi dovevo lasciarmi alle spalle, sto meglio fisicamente, mi piaccio di più anche esteticamente, ho degli amici veri e sinceri che non vedo l'ora di abbracciare. Al solo pensarci mi scendono delle lacrime di gioia.
Certo, sul sito ho avuto a che fare con due persone che se non avessi mai conosciuto sarebbe stato meglio, però...
Ho conosciuto loro tre, una ragazza che reputo speciale, che sento amica anche se temo di disturbarla se la contatto, e che se ho occasione vorrei conoscere visitando anche la Sicilia (non ci sono mai stata), delle persone che credono in me e nel mio mondo "scrittorio".
Sebbene si possa sputare merda su quel sito, per quanti problemi di qualità abbia, di poca visibilità per chi a mio dire merita con le sue storie, la maleducazione di alcuni utenti ecc ecc. io sono contenta di esserci entrata e di essermi ritagliata un piccolo spazio tutto per me. Per questo, anche se il sito non lo sa, un grazie da parte mia se lo merita.
Ho giurato di non dire mai più a voce alta se sono felice.
Al momento non lo sono, ma mi compiaccio della gioia che provo.
Spero possa durare e che mi permetta di trovare la felicità che cerco.
Sento di meritarmela e proverò a costruirla.