domenica 20 aprile 2014

Un piccolo bilancio sulla mia presenza su EFP.

Torno dopo tantissimo tempo sul blog, e la giustificazione che do, per dirla alla Benigni "sapesse quante me n'è successe!".
Tempo fa ho cancellato alcune storie dal sito in cui pubblico, EFP, e ho iniziato a pensare e a riflettere su cosa mi è capitato e come sono cambiata io da quando mi sono avvicinata per puro caso al sito stesso.
Volevo cancellare anche gli haiku che avevo scritto pensando a quello che ormai è il mio ex e ispirata da lui stesso.
No, un momento.
L'estate scorsa volevo cancellarmi proprio io dal sito perché avevo scoperto che la tizia che lo aveva "irretito" (mah, diciamo così perché la faccenda è ben più complessa e articolata di così) era presente anche lei e aveva lui come autore preferito.
Adam Kadmon o il Soldato d'Inverno potrebbero dire: "una coincidenza? Io non credo", ma è un'altra storia.
Volevo semplicemente sparire, annullare tutto ciò che avevo costruito, ciò che avevo scritto perché dissi "maledetta me, e maledetto il giorno in cui mi iscrissi a EFP perché così non l'avrei mai conosciuto!". Lo pensai davvero, e non una volta, tante.
Nell'oscura catrame in cui ero annegata avevo solo pensieri negativi in testa.
Lo dico perché altrimenti non avrei perso undici chili in un mese mangiando solo quando mia madre mi faceva ingurgitare a forza un boccone.
Però, poi, vidi la luce, se è il caso di dire così.
Il mio cellulare era diventato un centralino sin dal momento in cui la bomba atomica dei sentimenti negativi era scoppiata nel mio animo.
Tre persone che erano diventate per me care, sparse al Nord, al Centro e al Sud Italia, non avendo le finanze per venirmi a trovare, mi stettero vicina ogni giorno, facendomi sfogare, ascoltando i miei piagnistei, il mio dolore e incitandomi a non mollare, andare avanti, a non lasciarmi andare e soprattutto non fare cazzate.
Queste persone le ho conosciute scrivendo.
Dejà-vu?
Forse.
La mia docente di farmacologia, quando spiegò i farmaci antidepressivi (ero particolarmente attenta perché mi sentivo addosso i sintomi della depressione e la diagnosi fattami non era sbagliata, anzi), disse che l'affetto e l'amore delle persone care, anche se fisicamente lontane, possono essere il miglior rimedio, il farmaco naturale e perfetto, altro che gli psicofarmaci.
Non un placebo, ma una vera e propria cura.
Posso dire che nel mio caso è stato ed è tuttora così.
Io non ho mai chiesto aiuto alla gente, ma queste tre persone, se ne sono fregate del mio volere, e mi hanno aiutata, nolente o volente.
Hanno saputo trattare con la parte più infantile di me, quella che batte i piedi a terra e si impunta come una che ha ragione pur avendo torto marcio, che lo sa, ma che nel dolore pensa che tanto non ha importanza.
Sono persone che ho conosciuto e con le quali passerò le vacanze estive.
Ci stiamo già organizzando. Vogliamo stare vicini e goderci la nostra amicizia com'è giusto che sia.
Ho ripreso a scrivere, per vanità personale non ho cancellato quegli haiku d'amore perché li reputo tra i migliori che io abbia mai scritto, mi sento più consapevole e "capace" di quello che scrivo (posso sempre migliorare e lo farò, ma sento che un piccolo briciolo di talento è presente in me), ho mandato a fare in culo chi dovevo lasciarmi alle spalle, sto meglio fisicamente, mi piaccio di più anche esteticamente, ho degli amici veri e sinceri che non vedo l'ora di abbracciare. Al solo pensarci mi scendono delle lacrime di gioia.
Certo, sul sito ho avuto a che fare con due persone che se non avessi mai conosciuto sarebbe stato meglio, però...
Ho conosciuto loro tre, una ragazza che reputo speciale, che sento amica anche se temo di disturbarla se la contatto, e che se ho occasione vorrei conoscere visitando anche la Sicilia (non ci sono mai stata), delle persone che credono in me e nel mio mondo "scrittorio".
Sebbene si possa sputare merda su quel sito, per quanti problemi di qualità abbia, di poca visibilità per chi a mio dire merita con le sue storie, la maleducazione di alcuni utenti ecc ecc. io sono contenta di esserci entrata e di essermi ritagliata un piccolo spazio tutto per me. Per questo, anche se il sito non lo sa, un grazie da parte mia se lo merita.
Ho giurato di non dire mai più a voce alta se sono felice.
Al momento non lo sono, ma mi compiaccio della gioia che provo.
Spero possa durare e che mi permetta di trovare la felicità che cerco.
Sento di meritarmela e proverò a costruirla.


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